Dal 1 dicembre 2021 AIFA ha approvato la somministrazione di Comirnaty, il vaccino a mRNA di Pfizer-BioNTech, nella fascia di etĂ 5-11 anni. L'approvazione Ăš avvenuta in seguito ai dati sulla sicurezza ed efficacia raccolti nei mesi di sperimentazione. A differenza degli adulti, nella fascia di etĂ 5-11 anni la vaccinazione Ăš somministrata con un dosaggio pari ad un terzo. La vaccinazione avviene in due dosi a tre settimane di distanza l'una dallâaltra. La composizione del vaccino Ăš identica a quella somministrata agli adulti, cambia solo il dosaggio.
Dalle analisi, oltre all'estremo profilo di sicurezza, Ăš emerso che il vaccino ha avuto un'efficacia nell'evitare di sviluppare sintomi da Covid-19 del 90,7%.
QUALI SONO I POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI?
Gli effetti collaterali piĂč comuni sono simili a quelli riscontrati negli adulti, ovvero dolore nel sito di iniezione, febbre, mialgia e spossatezza. In base allo studio pubblicato e ai dati accumulati su oltre tre milioni di somministrazioni avvenute negli Stati Uniti, la frequenza di questi disturbi risulta inferiore rispetto agli adulti.
Il vantaggio della vaccinazione nei piĂč piccoli Ăš duplice: da un lato si evita la malattia -sviluppare Covid-19 Ăš estremamente piĂč rischioso della vaccinazione- dall'altro evitare nuovi casi nei piĂč piccoli genererĂ a cascata effetti positivi sul resto della popolazione.
A differenza di quanto accaduto inizialmente, dove i nuovi contagi nei bambini rappresentavano una percentuale estremamente bassa, oggi a causa delle mutazioni accumulate nel tempo Sars-Cov-2 colpisce indistintamente adulti e bambini. Affermare dunque che Covid-19 Ăš una malattia che non colpisce i bambini Ăš totalmente infondato.
Che i bambini superino la malattia con maggiore successo rispetto alle fasce di popolazione anziana Ăš un dato di fatto. Attenzione perĂČ a non confondere il messaggio. Sars-Cov-2 Ăš entrato nella lista delle prime dieci cause di morte in etĂ pediatrica. Nessun bambino Ăš invece deceduto per la vaccinazione.
Come per gli adulti, anche i bambini che superano la malattia possono sviluppare forme di long-covid, la sindrome post infezione che puĂČ debilitare una persona sotto molti aspetti anche per parecchie settimane dopo la negativizzazione.